favole acchiappastelle - baby interior design
15 Dic

 

Vi presentiamo le Favole di Baby Interior Design, i racconti della vostra carta da parati preferita.

Leggetele ai vostri bambini prima della buonanotte!

 

 parati stelle

Gli Acchiappa Stelle

 

Gli Acchiappa Stelle erano sette amici animali, che si ritrovavano tutti i pomeriggi per trascorrere il tempo insieme.

Erano Teseo, un simpatico ippopotamo, Achille, un fiero coccodrillo, Ercole, un nobile leone, Menelao, un dolce panda, Ulisse, un grande elefante, Ettore, un agile scimpanzè, e Paride, un arguto canarino.

Trascorrevano insieme tante giornate divertenti, ma anche alcune, ahimè, talvolta noiose.

 

Un giorno allora, Menelao il panda propose di rimanere uniti anche la notte, per guardare insieme il cielo stellato. Fu così che i sette amici si trovarono tutti con il naso all’insù, ad ammirare lo spettacolo della volta celeste. Era davvero una notte speciale: il cielo era pulito e le stelle brillavano più che mai. Tutti erano davvero felici di essere rimasti svegli la notte a godere di una simile meraviglia. “Che splendore!”, diceva Teseo l’ippopotamo. “E quante sono!”, aggiungeva Ercole il leone. I commenti entusiasti davvero non si risparmiavano.

Al che, Achille il coccodrillo propose: “E se provassimo a prenderne qualcuna?”

Tutti rimasero sorpresi da quella proposta. Prendere le stelle? E come? Erano così in alto! Achille il coccodrillo propose di provarci tutti quanti: alla fine erano in sette, un modo lo avrebbero trovato!

Ognuno provò dunque come meglio poteva: Ercole il leone provò a raggiungerle saltando con le sue forti zampe da leone, Ettore lo scimpanzè si arrampicò su un albero e cercò di prenderne da lassù, Paride il canarino volò più in alto che potè, ed Ulisse l’elefante cercò di afferrarle con la sua lunga proboscide.

Ma nessuno sembrava riuscire ad avvicinarsi a sufficienza a quelle stelle luccicanti.

 

Allora Teseo l’ippopotamo comprese che l’unica soluzione sarebbe stata collaborare tutti assieme; avrebbero composto una grande torre mettendosi uno sopra all’altro, e da lì l’ultimo animale in cima sarebbe riuscito nell’impresa.

Fu così che, nell’ordine, salirono uno in groppa all’altro prima Menelao il panda, poi Achille il coccodrillo, Ercole il leone, Ulisse l’elefante, Ettore lo scimpanzè e Teseo l’ippopotamo, ma non trovando l’equilibrio ottennero solo un grosso capitombolo! “Ahi, ahi. Qualcosa è andato storto”, mormorò Ettore lo scimpanzè. “Cosa abbiamo sbagliato?”, si domandò Menelao il panda. “Ve lo dico io”, intervenì Paride il canarino. “Non avete trovato equilibrio perchè siete saliti tutti quanti a casaccio! Dobbiamo trovare una soluzione.” Per prima cosa, si propose di usare Achille il coccodrillo come base: la sua forma allungata ed il suo dorso robusto sarebbero stati un ottimo appoggio. Ma Achille si rifiutò: avrebbe accettato di stare sotto a tutti gli altri, ma Ulisse l’elefante pesava davvero tanto!

Allora si pensò che la soluzione migliore sarebbe stata di sistemarsi dal più grande al più piccolo: primo Ulisse l’elefante, poi Achille il coccodrillo, Teseo l’ippopotamo, Menelao il panda, Ercole il leone ed ultimo Ettore la scimmia, con un lungo retino in mano; Paride il canarino avrebbe diretto i lavori.

Con un pò di fatica, i sette amici riuscirono a mettere in piedi la torre; erano davvero in alto, ed Ettore la scimmia riuscì finalmente a catturare decine e decine di stelle. “Prendi quelle là in alto!”, esclamava Ulisse l’elefante. “Quella laggiù, è la più luminosa!”, gioiva Paride il canarino.

 

Ed ecco che i sette amici ebbero tante, tantissime stelle con cui giocare.

Ercole se ne riempì la criniera, e fu presto l’invidia di tutti gli altri leoni; Paride ne mise una nel becco e volò allegramente nel cielo, e tutti si misero ad ammirarlo; Teseo ed Achille ne misero a manciate nel fiume e sguazzarono allegramente nell’acqua; Menelao ne prese qualcuna e ci fece un grazioso e lucente cappellino, che Ettore rubò , e finirono spassosamente per rincorrersi; Ulisse, invece, ci costruì addirittura un castello! Fu una notte davvero divertente per tutti loro.

Ma ben presto qualcuno cominciò a lamentarsi, perchè il cielo era diventato di colpo buio pesto. “Dove sono finite le stelle?”, si domandava qualcuno. “Io non vedo più niente!”, si lamentava un altro.

E in effetti, i sette amici avevano preso davvero troppe stelle dal cielo, che era rimasto spoglio di ciò che di più bello aveva da offrire.

Ma come fare? Era così divertente giocare con quelle bellissime, luminose stelle! Erano il più prezioso dei giochi che avessero mai avuto, e non se ne sarebbero mai voluti liberare. Ma Achille il coccodrillo, lo stesso che propose di provare a catturarle, comprese che le stelle erano di tutti, e che era davvero egoista pensare di poterle tenere solo per sè.

Fu così che i sette amici raccolsero pazientemente tutte le stelle rubate e le rimisero dove le avevano trovate.

Il cielo tornò lo spettacolo lucente che ebbero occasione di vedere, e tutti poterono di nuovo ammirarlo. Ma di tanto in tanto, senza dare nell’occhio, quei sette compagni si riunirono per formare una grande torre e prendere giusto qualche stella per giocarci tutti insieme, solo per qualche ora, e rimetterla a posto con molta attenzione.

Dopotutto, loro erano gli Acchiappa Stelle!

 

 

 

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